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Foto in un hotel: quanti errori non vediamo!

Fotografo hotel da vent'anni e posso dirti che nella fotografia architettonica, e soprattutto in quella di interni, l'illuminazione è assolutamente fondamentale alla buona riuscita del marketing di ogni struttura alberghiera.


Fatta questa premessa va anche detto che l'uso, ma soprattuto l'abuso del flash, ha generato una serie di problemi e di malintesi con gli utenti della rete.

L'errore più comune che si fa è quello di pensare che le camere d'albergo debbano essere fortemente illuminate.

E se è vero che molti utenti, quando navigano alla ricerca di un hotel, sono attratti da stanze particolarmente luminose, va sottolineato che essi non si accorgono che nella realtà quegli ambienti non saranno mai così chiari. In quei casi l'occhio è indotto in errore perché colpito da una sensazione di luminosità inusuale, e perciò attraente. Tuttavia, pochi si soffermano a pensare quanto siano importanti le ombre, e quanto siano proprio esse, nel contrasto con le luci, a dare maggiore pregio ed eleganza ad un ambiente.


Oggi, alla luce della enorme mole di fotografie online, il fruitore dei contenuti fotografici ha sempre più difficoltà nel riconoscere gli errori di quegli scatti. Eppure, nella fotografia di interni ve ne possono essere centinaia.

In questo articolo ho deciso di indicarne qualcuno, e per farlo ho preso in prestito scatti realizzati da altri fotografi in alcuni hotel.


Che cosa fa l'occhio umano?


Noi non lo sappiamo, non ce ne accorgiamo, ma il nostro occhio va naturalmente alla ricerca di luci e ombre. In pratica cerca le fonti della fotografia per analizzare l'immagine. E in una frazione di secondo restituisce il suo parere. In pochi istanti, cioè, dice se la foto gli piace oppure no, se lo convince oppure no.


Un occhio allenato alla fotografia va alla ricerca della fonte di luce naturale e delle fonti di luce artificiali. Ovviamente la fonte di luce naturale è il sole, e sappiamo che è una; le fonti di luce artificiali (faretti, abat-jour, piantane etc etc) possono essere molte.


Se la foto è scattata con luce diurna, creerà un'ombra dalla quale dovrà dipendere il verso di tutte le ombre della stanza. Non potranno esserci ombre con direzioni diverse e/o contrarie a quella proprio perché la fonte di luce è unica.



Nelle foto scattate in luce diurna ma con la presenza di luci artificiali, le ombre provenienti da luce solare dovranno essere attentamente armonizzate con le ombre provenienti da luci artificiali. In caso contrario l'occhio umano percepirà immediatamente una distonia tra le une e le altre e la foto apparirà irreale, come nel caso della foto riportata sopra. La freccia rossa indica l'unica ombra capace di segnalare la direzione della luce proveniente dalla finestra. A ben guardare, però, quest'ombra è poco armonizzata con quelle del mobile, poco più sopra, con quella della panca, a destra, e soprattutto con la quasi totale assenza di ombra (naturale o artificiale) che dovrebbe essere creata dall'armadio/specchio che si vede a sinistra della piantana.


Tutto ciò, per quanto la fotografia possa risultare gradevole, rende la foto irreale. E una regola aurea della fotografia per hotel dice che il marketing alberghiero non vuole finzioni perché a) l'utente scafato se ne accorgerà e non si fiderà dell'hotel (se le foto sono taroccate anche l'hotel lo sarà) e b) l'utente inesperto percepirà come gradevole una stanza che, se prenoterà, troverà diversa da come è stata presentata sul sito. Derivante a) non vi farà più ritorno, b) rilascerà una recensione negativa sull'esperienza della prenotazione online, abbassando il ranking dell'hotel.


Quanto alla foto riportata sopra, peraltro, dovrei parlarti della luce bianca proveniente dalla finestra e sulla totale assenza di cielo/nuvole/panorama, altro grande errore fotografico e di marketing alberghiero, cosa che tratterò in uno dei prossimi articoli.


L'importanza del grado di luce e di ombra


La foto riportata in basso, per quanto anch'essa piuttosto gradevole, è disseminata di errori tecnici e di disattenzioni che finiscono con l'inficiare il messaggio pubblicitario e rendere pericolosa la redemption del marketing che ne possa derivare.



Se analizziamo bene lo scatto, la luce principale, quella naturale, la si intravede provenire da sinistra, dalle due porte-finestre riquadrate in rosso e che determinano l'ombra della gamba della poltrona specchiata nel cassone argento, anch'essa riquadrata in rosso.


Tutto ciò stride, però, con le luci sui cuscini riaquadrati in blu, luci troppo forti rispetto alle fonti artificiali visibili, e con le ombre del braccio della poltrona e dei piedi delle sedie, riquadrati in blu, anch'esse troppo evidenti per provenire da fonti artificiali che siano parte dell'arredo.


A tutto ciò si aggiunge l'ombra del televisore (peraltro sgradevole perché essendo spento (altro errore) riflette quanto c'è nella stanza e dimostra inequivocabilmente che in origine l'ambiente era molto più buio, cosa che si intravede anche nello specchio alla parete.

Infine, l'assenza di ombre e la troppo evidente luce sulle poltrone e sul retro della sedia in fondo, dimostrano l'uso scriteriato dei flash.


Pertanto anche questa foto, per quanto gradevole, appare più che mai finta e particolarmente dannosa al marketing dell'hotel in questione.

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